CAMMINOVIGLIESE A BELVEGLIO (AT)

Escursione in VALSARMASSA e le VIGNE di Vinchio Vaglio Serra

Domenica sui sentieri del Parco Astigiano della Valsarmassa e sui sentieri 200 del CAI DI ASTI, con partenza da Belveglio (AT) per l’escursione organizzata dal camminovigliese.it e la delegazione FAI di ALESSANDRIA con la GUIDA AMBIENTALE ESCURSIONISTICA Devis Zamburlin.

La Riserva Regionale della Valsarmassa

Istituita con legge della Regione Piemonte nel 1993, la Riserva regala scorci paesaggistici di grande suggestione, colline coperte prevalentemente da boschi che si susseguono lasciando di tanto in tanto spazio a prati, campi e vigneti. Un ambiente incontaminato dove è possibile scoprire un ricco patrimonio di specie floro-faunistiche.
Sulle dorsali delle colline più ripide le robinie hanno sostituito le viti. Restano i terrazzamenti a testimoniare il lavoro contadino di un’epoca in cui l’economia di queste terre era basata esclusivamente sull’agricoltura. Tra i robinieti si alternano frassini, carpini, noccioli e roveri: proprio una rovere, è la mitica “Ru”, è l’albero ultrasecolare entrato nei libri di Davide Lajolo.

Il diffondersi del territorio boschivo ha modificato e ampliato l’ecosistema faunistico: dai numerosi mammiferi (scoiattoli, moscardini, lepri, volpi, ricci) che vivono nel sottobosco agli anfibi e alle libellule che trovano il loro ambiente ideale nelle acque stagnanti del Lago Blu. Molte sono anche le specie dell’avifauna: il picchio, l’upupa, la cinciallegra, la ghiandaia, il gruccione.

Dal punto di vista geologico l’area si inserisce nel Bacino Pliocenico Astiano. Numerosi sono gli affioramenti di sabbie e argille ricche di ritrovamenti paleontologici: conchiglie di molluschi, resti di mammiferi marini. Agli aspetti naturalistici di questo territorio si affiancano testimonianze storiche e culturali che hanno origini molto lontane nel tempo (già abitata dall’uomo preistorico, popolata dalla tribù dei Sarmati da cui deriva il nome della valle, in epoca medioevale feudo degli Scarampi, degli Incisa e dei Crova).

Non lontano dal parcheggio di Monte del Mare, in direzione Cortiglione, si trova il casotto di Ulisse, il rifugio tra le vigne di Davide Lajolo: utilizzato come ricovero di attrezzi agricoli, durante la guerra di liberazione divenne la prima base della banda di partigiani costituita da Lajolo. Nel ventre della collina, ai piedi del casotto, si trova il cosiddetto “Castello del Mago”, serie di cunicoli, sotto la pineta, già rifugio dei disertori della prima guerra mondiale.

La leggenda della RU riguarda una antica leggenda del 1630 che narra dell’amore tra Clelia e Ariosto che per sfuggire alla peste si rifugiarono sulla grande quercia.

I VIGNETI DI VINCHIO E VAGLIO

I vigneti dei viticoltori di Vinchio Vaglio si estendono prevalentemente nei comuni di Vinchio e Vaglio Serra e, in parte più limitata, in quelli limitrofi di Incisa Scapaccino, Cortiglione, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea e Mombercelli.

Questo territorio, parte integrante del sistema collinare dell’Alto Monferrato, è caratterizzato da terreni di natura prevalentemente calcarea e sabbiosa. Gran parte dei vigneti si affaccia su pendii molto ripidi, che rende la loro lavorazione particolarmente ardua ma offre il vantaggio di esposizioni ottimali, che fronteggiano il sole nell’arco dell’intera giornata. Si tratta quindi di viticoltura faticosa, dove il lavoro e la passione dell’uomo rappresentano il fulcro dell’attività produttiva. Proprio l’unione di questi elementi permette alla vite di esprimersi nel modo migliore: rese basse (1,5 – 2 Kg di uva per ceppo) con elevate gradazioni zuccherine e una maturazione che, grazie alla rilevante escursione termica notte-giorno, permette di sviluppare al meglio i profumi; insomma l’uva prodotta da questa terra ha gli ingredienti indispensabili per diventare un vino d’eccelsa qualità.

Con la val Tiglione a nord e la valle Belbo a sud, i paesi di Vinchio e Vaglio Serra sorgono su due alture che si fronteggiano, nel cuore dell’Alto Monferrato, al centro di una delle aree a miglior vocazione vitivinicola dell’Italia settentrionale, il sud Piemonte.

Confinano con altri comuni, tutte famose terre da vino che, per quanto geograficamente prossime, presentano situazioni pedologiche diverse all’origine; nel caso specifico, delle talvolta notevoli differenze caratteristiche ampelografiche dei vari vitigni coltivati in questa zona.

Vinchio, terra tipica della Barbera, prevalgono i terreni argillosi-calcarei che abitualmente forniscono vini di buone acidità e struttura, adatti all’invecchiamento. Qui le giaciture sono molto ripide per cui prevale il lavoro manuale essendo quello meccanico assai difficoltoso. L’area che guarda verso ovest, presenta invece prevalentemente terreni sabbiosi che consentono di dare ai nostri vini grande freschezza e notevole eleganza.

I terreni dell’area che fanno capo a Vaglio Serra sono “cugini” con quelli della zona più a sud verso Nizza Monferrato nei quali si ritrovano considerevoli quantità di argilla e venature di terra rossa da cui si ottengono vini di maggior struttura e colore.

L’ESCURSIONE

Punto di ritrovo il parcheggio del centro sportivo di BELVEGLIO da qui si seguono le indicazioni per il sentiero 200 in direzione tre vescovi.

Saliti lungo un bel sentiero in falso piano si arriva ad affrontare una salita decisa che ci porta a Vinchio dove si devia a sinistra verso Cortiglione in direzione della BIG BENCH 94 di Vinchio che raggiungiamo dopo circa 2 km.

Dopo la foto di rito si scende in direzione della zona di riserva del parco della Val Sarmassa, con passaggio tra boschi e vigneti. Arrivati alla Statale che porta alla Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio noi ci dirigiamo a sinistra verso Incisa Scapaccino e da qui ritorniamo nuovamente nella zona di riserva risalendo sul sentiero che dietro IL LAGO artificiale di pesca ci porta a risalire nuovamente in Val Sarmassa sino a ritornare sulla strada asfaltata che da Cortiglione va a Vinchio.

Preso il sentiero nel bosco scendiamo tutto nel verde sino a raggiungere l’asfalto e ritrovare la strada asfaltata da dove eravamo partiti per rientrare ad anello al parcheggio.

BEL GIRO da fare in tutte le stagioni, nelle prossime settimane sicuramente fiori e nuove gemmazioni inizieranno a colorare il bosco e sarà interessante ritornare per fare qualche nuova scoperta.

PROSSIMA ESCURSIONE A BUBBIO E MONASTERO BORMIDA

IMPORTANTE PRENOTARE VISTE LE RESTRIZIONI PER LA PESTE SUINA AFRICANA che impediscono se non previa comunicazione ai Sindaci e all’ASL gruppi maggiori di 20 persone.

GRAZIE

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